A Siena nel 1309 fu redatta la Costituzione Senese in lingua volgare, perché tutti potessero leggerla. Vi era scritto che chi governa deve avere a cuore “massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”.
Nella lombarda Ponte di Legno (1257 metri di altezza), in Alta Val Camonica, ai piedi del Passo del Tonale (1883 metri di altezza) che la divide dal Trentino e dal Val di Sole, hanno organizzato un concorso a inviti per la realizzazione di un nuovo, prestigioso complesso termale. L’investimento è di 30 milioni di euro.
Una giuria super partes ha valutato cinque progetti di studi di architettura italiani di fama internazionale: Marco Casamonti e Giovani Polazzi di Archea, Camillo Botticini e Francisco Mangado, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Cino Zucchi.
È stato scelto il progetto di Archea. Verrà realizzato entro il 2020.
Committente è la Società Impianti Turistici Ponte di Legno (SIT), società per azioni con capitale misto pubblico/privato. Ha per oggetto “la costruzione, l’impianto, il funzionamento e la gestione di seggiovie e impianti analoghi, nonché strutture sportive in genere per la zona di Ponte di Legno, Temù e l’Alta Valle Camonica”.
Fanno parte di SIT la Provincia e la Camera di commercio di Brescia, 5 Comuni del comprensorio, soci privati.
Con questa iniziativa Ponte di Legno diventa una destinazione turistica internazionale a tutto tondo facendo conoscere la Val Camonica e l’antistante Val di Sole, in Trentino, oltre il Passo del Tonale, utilizzando strumenti di autofinanziamento tipici del settore industriale tradizionale al servizio però della nuova industria del benessere, della conservazione e protezione del territorio, dello sport e del relax.
Il modello SIT andrebbe diffuso in tutto il paese.
È un modello vincente perché inclusivo nei confronti del territorio.
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Renato Andreoletti