Ti accade che il comportamento di un collaboratore, un fornitore, un ospite ti faccia andare il sangue alla testa?

Prima di parlare, e ancor meno di agire, imponiti una pausa di 60 secondi, il tempo che l’amigdala si calmi e il cervello cognitivo, razionale e diplomatico, riprenda il sopravvento.

Eviterai di dire e fare cose di cui potresti pentirti amaramente.

L’amigdala, che in greco significa mandorla, è quella parte del cervello umano che risale al periodo rettiliano, qualche centinaio di milioni di anni fa.

È la parte più primitiva del nostro cervello, irrazionale quanto istintiva.

È la parte più brutale del nostro essere.

Il cervello cognitivo, che ci caratterizza come Homo Sapiens, è assai più recente e data a poche centinaia di migliaia di anni fa.

Ci ha consentito l’incredibile salto di qualità che ci ha reso molto più che umani: ci ha reso civili.

Stefano Santori è una sorta di coach della mente. È stato il relatore del convegno EHMA (European Hotel Managers Association) che si è svolto a Milano al Westin Palace, nel mese di giugno.

Santori ha spiegato l’importanza di conoscere la struttura del cervello prima ancora di analizzarne il funzionamento.

Se non conosci come funziona l’hardware, rischi di fare affermazioni gratuite a proposito del software, della psicologia dell’essere umano.

Si parla di dar vita finalmente a una Accademia del Turismo dove preparare i professionisti dei vari ruoli, in albergo e sul territorio.

Splendida idea se il programma di studi comprenderà fisiologia del cervello, etologia, antropologia, storia, geografia, storia dell’arte, storia dei popoli del pianeta e della loro mentalità, scienza alimentare.

Splendida idea se questo genere di laurea sarà obbligatorio per dirigere e gestire qualsiasi unità ricettiva, b&b e appartamenti compresi. Idem per i ristoranti.

Il turismo è industria ma è soprattutto scienza applicata.

Per un salto di qualità cognitivo del turismo italiano.

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Renato Andreoletti